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Gli stili dei mobili antichi

Riassunto degli stili che hanno caratterizzato la produzione di mobili antichi e complementi d’arredo. Partendo dal 400 al 500, 600 e 700, 800 sino al 900.

GOTICO 1300
RINASCIMENTO 1400-1600 
BAROCCO 1600-1730 
BAROCCHETTO 1730-1770 
NEOCLASSICO (Luigi XVI) 1770-1800 
PRIMO IMPERO 1800-1815 
RESTAURAZIONE (Biedermeier) 1815-1830 
CARLO ALBERTO (Luigi Filippo) 1830-1850

NAPOLEONE III - Secondo Impero 1850-1870
Lo stile Napoleone III (secondo Impero) insieme allo stile Neorinascimentale ed Umbertino, appartiene a quel particolare periodo Eclettico che contraddistinse l’Italia,e non solo,nella seconda metà dell’800. Fù un revival vero e proprio dello stile Return d’ Egypte  in auge agli inizi dell’800 nel periodo I Impero in corrispondenza delle campagne in Egitto di Napoleone Bonaparte impegnato a contrastare l’accesso all’India da parte degli Inglesi. Nel mobilio vennero utilizzati: colonne e capitelli torniti, ceselli in bronzo dorato, i cassettoni furono caratterizzati da linee mosse e bombate, i tavolini a ripiani dalla struttura esile ed intarsiati spesso con gambe ebanizzate, il periodo si caratterizzò anche per l’utilizzo di marmi pregiati ed intarsi, dalle linee più morbide e meno geometriche di quelle da cui traevano ispirazione, intarsi in diverse essenze lignee e l'utilizzo di materiali diversi come l’ottone e la tartaruga (Boulle). In sintesi lo stile Napoleone III riprese si le forme più seriose ed austere del I Impero ma con l’eclettismo che contraddistinse il periodo lo rese più leggiadro, raffinato ed elegante rispecchiando e ben rappresentando il periodo socio, culturale ed economico che la Francia viveva allora.

UMBERTINO (Periodo Eclettico) 1880-1895
Lo stile Umbertino è tipicamente italiano ed appartiene a quel periodo Eclettico che contraddistinse la seconda metà dell'800, durato poco meno di un ventennio lo stile Umbertino si diffuse verso il 1880 e terminò verso il 1895 quando subentrò un nuovo stile chiamato Liberty ed universalmente conosciuto come l’Art-Nouveau a cui farà seguito l'Art-Decò. In questo stile, prevalentemente eclettico e monumentale, vennero riproposti nei mobili, dal comodino al grande armadio o credenza, elementi Gotici e Barocchi appartenenti in origine al Rinascimento ma anche adorni con mascheroni di grandi dimensioni, cornici e decorazioni. Lo stile Umbertino sviluppatosi in Italia, seppur suo tardo coetaneo, fu diverso dal II Impero o Napoleone III. Il nome di questo stile lo si deve al regnante dell’epoca Umberto I nominato Re del Regno d’Italia il 9 gennaio 1878 ed assassinato il 9 luglio 1900.

NEO RINASCIMENTO (Periodo Eclettico) 1880-1895
Il Neorinascimento sviluppatosi nella seconda metà dell’800 propose arredi ispirati a modelli barocchi e rinascimentali toscani del XVI secolo, fu un periodo che, insieme allo stile Napoleone III e Umbertino, fù chiamato Eclettico. Fu un epoca in cui si vide il revival e la riproposta di antiche forme dal gusto tipicamente rinascimentale, si utilizzarono grandi intagli per una visione a tutto tondo, più profonda e tridimensionale, l’utilizzo di zampe ferine nei cassoni e negli armadi, riquadrature e modanature, cornici, bugnature ed unghiature, motivi ornamentali romanici ma anche foglie di acanto, cartigli e teste di leone. Il Neorinascimento fù forse il periodo più eclettico del XIX secolo, nella costruzione del mobilio e degli arredi imponenti venne spesso utilizzato il noce ma anche essenze meno dure come il pioppo o altre ancora dato che di sovente venivano scurite e presentate nel colore nero.

LIBERTY-ART NOUVEAU 1895-1915
Periodo storico stilistico formatosi dalla fine dell’800 (1890 ca.) successivamente allo stile Umbertino e protratto sino alla prima guerra mondiale. La corrente Art-Nouveau si caratterizzava per l’influenza floreale e le linee morbide e ricurve, tipico esempio sono i “colpi di frusta”, in Italia chiamato anche stile “Liberty” o “Floreale”. I primi segni di questa nuova epoca vennero da architetti come Hector Guimard (1867-1942) che realizzò numerosi edifici ed alberghi, oltre alle famose pensiline del metrò Parigino in pieno stile Art-Nouveau ma anche da persone come Arthur Mackmurdo design di mobili e Arthur Liberty industriale e commerciante londinese di fine 800 che iniziò a produrre stoffe per arredamento con motivi floreali dalle forme morbide e sinuose.L’esposizione universale di Parigi del 1900 nella quale vennero presentati nuovi oggetti dalle linee morbide, gentili e floreali fu un punto importante per lo sviluppo e l’affermazione del Liberty nel decennio a seguire. Il Liberty venne chiamato in modi diversi a secondo della nazione, universalmente conosciuto come Art-Nouveau ma anche come Jugendstil in Germania, Secessionista in Austria, Art and Craft in America e Gran Bretagna, Modernismo in Spagna e si pensa che proprio da Arthur Liberty ne derivi il nome dato in Italia a questa bella corrente stilistica. Il nome Art-Nouveau invece si pensa possa derivare da un negozio sito in Parigi che si chiamava Maison de l’Art Nouveau che iniziò a sfoggiare nelle proprie vetrine oggetti di arredamento dal nuovo ed innovativo design.   Con la fine della prima guerra mondiale terminò il periodo naturalistico del Liberty e fece capolino, con linee più rigide e geometriche, lo stile Art-Decò.

ART-DECÒ 1915 -1930 ca.
Periodo storico stilistico formatosi successivamente al periodo floreale Liberty poco dopo la fine della prima guerra mondiale. Mutamento quasi radicale anticipato dal crescere del movimento Precisionista e da quello del Cubismo, come Braque o Pablo Ricasso che ne fu uno dei maggior esponenti, gli arredi Art-Decò si caratterizzarono per linee decisamente più rigide e figure geometriche abbandonando definitivamente le linee sinuose e mosse, di oggetti e arredamenti, come i classici “colpi di frusta” del periodo precedente Art-Nouveau. Il periodo in cui questa corrente stilistica si affermò fu dagli albori del 1915 sino agli inizi degli anni 30. Ho potuto constatare personalmente di arredi acquistati agli inizi degli anni 30 in perfetto stile Art-Decò, tra l’altro comprati in grandi città e non in piccole periferie dove, come tutti gli altri stili, vennero sempre recepiti, ed abbandonati, con un po’ di ritardo rispetto alle metropoli... Questo stile fu trasversale e si crearono maggiori esponenti nelle forme d’arte più diverse, dall’architettura urbana alla pittura, dalla scultura ai mastri vetrai, dalla produzione di oggettistica come complemento di arredamenti ai gioielli . Il nome Art-Decò lo si deve alla mostra tenutasi a Parigi nel 1925 che si chiamò Esposizione Internazionale delle Arti-Decorative Moderne e fu successore dello stile Liberty.

CHIPPENDALE 1940
Lo stile Chippendale prende il nome da un famoso fabbricante inglese di mobili del 700. Thomas Chippendale nato nel 1718 verso la metà del XVIII secolo progettò da prima mobili di gusto Rococò talvolta con l’aggiunta di decorazioni orientali ed infine mobili dal gusto neoclassico, la sua produzione fu ad ampio raggio producendo mobili decisamente costosi ed elaborati ma anche di quelli comuni e, per i tempi, economici. Dalla data della sua scomparsa nel 1779 la produzione passò in mano al nato nel 1749 che sino agli inizi  dell’800 produsse prevalentemente mobili neoclassici. Ancora oggi alcune produzioni di sale da pranzo, camere da letto ed altri componenti d’arredo degli anni 40 vengono definiti per le loro forme in stile Chippendale. Questo stile è, cronologicamente, susseguito all'Art-Decò e al Liberty.

* Si tenga presente che il riferimento al periodo è caratterizzato dalla località di provenienza come per esempio lo stile che in Italia veniva chiamato Restaurazione in Austria si chiamava Biedermeier e così lo stile Albertino,che prese il nome dal regnante Carlo Alberto di Savoia, ma più conosciuto con il nome di Luigi Filippodall’omonimo regnante di Francia Luigi Filippo d’Orleans. Da sottolineare infine che ci fu sempre una differenza tra grossi centri urbani e la provincia, in quest’ultima le nuove mode e i nuovi stili vennero recepiti, da artigiani, ebanisti e falegnami, sempre con un pochino di ritardo rispetto alle grandi città.

Approfondimenti

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